Forte il suo legame con Conversano e fondatore di Alberobello
Tra i membri della famiglia degli Acquaviva si distingue Giangirolamo II (1600-1665), conosciuto anche come il “Guercio delle Puglie", per via di un difetto visivo.
A lui sono legate diverse leggende a Conversano: uomo molto devoto nonché mecenate, venne spesso temuto e dipinto come vendicativo e malvagio.
Al Castello di Conversano è legato da alcuni fatti senza fonte storica che narrano le sue stravaganze e i suoi presunti vizi. La dinastia degli Acquaviva rimarrà fino agli inizi dell’800 in possesso del castello.
Il Castello di Conversano ha origini normanne e si sviluppa sotto il dominio aragonese. Lo scopo dell’edificazione era prettamente difensivo, rivolto a rafforzare la presenza sul territorio italiano. Successivamente dimora dei Conti Acquaviva, rimaneggiato più volte per mutarne la funzione da fortezza a alloggio nobiliare.
Esistono diversi aneddoti legati al “Guercio di Puglie”, soprattutto dovuti ai suoi nemici che volevano diffamarlo mettendo maldicenze in giro. Sembra che il conte avesse un passatempo particolare: dal suo balcone era solito sparare con lo schioppo alle brocche d’acqua delle signore del paese; purtroppo per le donne, la mira non era sempre del tutto infallibile. Un’altra leggenda vuole che il Conte esercitasse lo ius primae noctis, il diritto del feudatario secondo cui spetta a lui trascorrere la prima notte di nozze con le mogli dei proprio vassalli: è grazie a questa leggenda che i conversanesi sono tuttora chiamati scherzosamente “figli del conte”.
È nella prima stanza della torre cilindrica del castello che è ubicato un pozzo dove, secondo la leggenda, il Guercio gettava le donne che rifiutavano lo ius primae noctis.
Il Guercio delle Puglie fu anche il fondatore del paesino di Alberobello, un dato storicamente accertato dal fatto che la costruzione delle caratteristiche strutture dei trulli gli costò il carcere. Secondo un editto del Regno di Napoli infatti, la fondazione di nuove città era vietata. Il Guercio aveva escogitato un modo per eludere tale norma, grazie alla costruzione dei trulli tramite una tecnica a secco, in modo tale che se ne potessero abbattere i tetti ogni qual volta si avvicinava l’ispezione regia per poi ricostruirli senza difficoltà con la stessa tecnica.
Un personaggio controverso ma sicuro protagonista della storia della Puglia!